DICEMBRE '10

Torna a Signs/Opinions


"There lies the mistake that is gradually becoming more manifest to mankind. Governments and States are provisional things, and they can be and must be modified to meet the change and expansion of human needs."
Herbert George Wells, A short History of the World.



   Un piccolo orco del secano. Era stato allontanato dalla moglie e dalla figlia, ma ora, che anche grazie al nostro progetto, la loro situazione è un po' migliorata, lui ha deciso di ritornare. Leggi sociali implicite spesso obbligano una moglie a riprendersi il marito anche quando tutti sanno di cosa è capace.
Un orco povero, analfabeta e dedito all'alcol, che vive di lavori temporanei nelle vigne e nei frutteti dei dintorni.

Comportamenti del genere vengono ancora implicitamente tollerati in zone rurali e sono ampiamente diffusi.
L'anno scorso abbiamo scoperto che gli abusi intrafamiliari sui bambini in uno dei collegi di campo che collaborano con noi sfiora il settanta per cento.
L'antico dilemma si ripropone sempre uguale: si deve o no accettare come fatto culturale la violenza? E quanto e come un progetto a vocazione agricola come il nostro può entrare in questioni tanto delicate?
Specie se la parte sociale del progetto Mataquito, dall'anno scorso, non riesce proprio a ripartire.



Don Orlando si ferma ad osservare la volpe che abbiamo investito vicino a Barba Rubia.
Don Orlando si ferma ad osservare la volpe che abbiamo investito vicino a Barba Rubia.


  Animale fratello. A scontro avvenuto, appena passato, soccombente immediato.
Don Romualdo guidava e francamente sarebbe stato difficile evitarla, la volpe veniva correndo dalla piantagione di pino e ha centrato d'improvviso la nostra auto.
La natura del secano non riesce ad adattarsi al nuovo, alla piantagione di pino senza prede e alla strada polverosa, e finisce talvolta per colludere con le nostre auto e i nostri percorsi.
Dopo averla vista spirare l'abbiamo deposta al lato della strada, e il giorno dopo c'erano solo gli avvoltoi.

Ora anch'io ho i miei segni di coltello sul viso.

Questo penso ogni volta che taglio una bistecca.

E piango lacrime di coccodrillo senza averne i denti.
Ho ancora lasciato la mia coda di lucertola
, che stentatamente era ricresciuta, alla morte. Ecco tutto.

Quella volpe, le avrei dato il mio posto. Meglio se a vivere avesse continuato lei.

Vorrei dire a Dio (che legge le mie pagine) di non darmi piú questi segni, mi fanno male e non li so più capire, davvero.


Secondo don Orlando, la volpe era stata utilizzata per la caccia ai conigli, si vede il segno di un laccio sulla vita. Forse una volta liberata o scappata, perdendo la sua timidezza, ha iniziato ad avvicinarsi troppo alla strada.
Secondo don Orlando, la volpe era stata utilizzata per la caccia ai conigli, si vede il segno di un laccio sulla vita. Forse una volta liberata o scappata, perdendo la sua timidezza, ha iniziato ad avvicinarsi troppo alla strada.




Vend. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi. Bisognano, signore, almanacchi?
Pass. Almanacchi per l'anno nuovo?
Vend. Sì signore.
Pass. Credete che sarà felice quest'anno nuovo?
Vend. O illustrissimo, sì, certo.
Pass. Come quest'anno passato?
Vend. Più più assai.
Pass. Come quello di là?
Vend. Più più, illustrissimo.
Pass. Ma come qual altro? Non vi piacerebb'egli che l'anno nuovo fosse come qualcuno di questi anni ultimi?
Vend. Signor no, non mi piacerebbe.
Paas. Quanti anni nuovi sono passati dacchè voi vendete almanacchi?
Vend. Saranno vent'anni, illustrissimo.
Pass. A quale di cotesti vent'anni vorreste che somigliasse l'anno venturo?
Vend. Io? Non saprei.
Pass. Non vi ricordate di nessun anno in particolare, che vi paresse felice?
Vend. No in verità, illustrissimo.
Pass. E pure la vita è una cosa bella. Non è vero?
Vend. Cotesto si sa.
Pass. Non tornereste voi a vivere cotesti vent'anni, e anche tutto il tempo passato, cominciando da che nasceste?
Vend. Eh, caro signore, piacesse a Dio che si potesse.
Pass. Ma se aveste a rifare la vita che avete fatta nè più nè meno, con tutti i piaceri e i dispiaceri che avete passati?
Vend. Cotesto non vorrei.
Pass. Oh che altra vita vorreste rifare? La vita c'ho fatta io, o quella del principe, o di chi altro? O non credete che io, e che il principe, e che chiunque altro risponderebbe come voi per l'appunto; e che avendo a rifare la stessa vita che avesse fatta, nessuno vorrebbe tornare indietro?
Vend. Lo credo cotesto.
Pass. Nè anche voi tornereste indietro con questo patto, non potendo in altro modo?
Vend. Signor no davvero, non tornerei.
Pass. Oh che vita vorreste voi dunque?
Vend. Vorrei una vita così come Dio me la mandasse, senz'altri patti.
Pass. Una vita a caso, e non saperne altro avanti, come non si sa dell'anno nuovo?
Vend. Appunto.
Pass. Così vorrei ancor io se avessi a rivivere e così tutti. Ma questo è segno che il caso, fino a tutto quest'anno ha trattato tutti male. E si vede chiaro che ciascuno è d'opinione che sia stato più o di più peso il male che gli è toccato che il bene; se a patto di riavere la vita di prima con tutto il suo bene e il suo male, nessuno vorrebbe rinascere. Quella vita ch'è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Coll'anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero?
Vend. Speriamo.
Pass. Dunque mostratemi l'almanacco più bello che avete.
Vend. Ecco, illustrissimo. Cotesto vale trenta soldi.
Pass. Ecco trenta soldi.
Vend. Grazie, illustrissimo: a rivederla. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi.


Giacomo Leopardi. "Operette Morali"