NOVEMBRE '10

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"De todo lo que ustedes contemplan, un dìa no quedarà piedra sobre piedra: todo serà destruido"
Lucas 21, 6
“Entre todo lo que contemplamos, ¿qué debería darnos ánimo si no es la contemplación misma?”
Elias Canetti, Apuntes.


   Il colpo di sonno di un collega lanciato a più di cento all'ora contro un'auto parcheggiata, io ero nell'auto proiettile.
Nel medesimo lato della faccia in cui ho il segno di una branchia saturata dietro l'orecchio e nell'occhio il dolore di un sassolino, mi si sono ora aperti nuovi tagli da richiudere, come se una tigre mi avesse sfiorato. Ma nessuna tigre, nessun drago, solo un banale incidente e  un bradipo custode. Si potrà anche dire che mi è andata bene.
Mi fa un po' ridere continuare ad interpretare (e a vivere) questa corrispondenza tra me e la sfiga.
Posso tuttavia ancora contemplare la bellezza di un ragno con i cheliceri bianchi, perfetto, sulla muraglia davanti casa.
E sono, bene o male, ancora io.